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/VINO/

/I Vigneti/

I nostri vigneti si trovano nel cuore del Chianti Classico, sulle tipiche colline intorno a San Polo. I vitigni coltivati ​​dalla nostra azienda sono il Sangiovese, maestro assoluto del nostro vino rosso, il Canaiolo e il Colorino, per un totale di circa 4 ettari e mezzo, tutti coltivati ​​con metodo biologico.

La produzione dell’azienda si attesta intorno alle 20000 bottiglie: la resa per ettaro piuttosto bassa è dovuta da un lato alle caratteristiche dei terreni e dall’altro ai metodi di lavorazione utilizzati per preservare le qualità tipiche del nostro prodotto.

/Il vino della nostra famiglia/

Quando la nostra famiglia ha iniziato a fare vino è impossibile da sapere… ma possiamo certamente confermare che questo nettare non è mai mancato sulla nostra tavola! Respiriamo il profumo del mosto fin da ragazzini, e ricordiamo con nostalgia e piacere i giorni della nostra infanzia, quando andavamo con Dino (Sabatino Pruneti) a pigiare l’uva a piedi nudi nei grandi tini di legno . Il fiasco di vino, compagno inseparabile dei nostri nonni durante le lunghe giornate nei campi, era per noi bambini qualcosa di proibito, e quindi esercitava una spinta quasi magica…Da allora molte cose sono cambiate, soprattutto nella lavorazione di questo prodotto , ma l’aroma del mosto in fermentazione è ancora parte della nostra famiglia e della nostra azienda.

L’Azienda Pruneti fa parte del Consorzio del vino Chianti Classico, che tutela e promuove la denominazione, il luogo di origine e la storia di questo prodotto.

/Il nostro Vino/

Più di 10.000 persone hanno già acquistato Pruneti

/Il Chianti tra Storia e Leggenda/

Il simbolo del Gallo Nero che ritroviamo sui flaconi e sulle bottiglie identifica da sempre l’intera regione del Chianti. Le sue origini si sono perse nel tempo e sono raccontate in una leggenda medievale sulla rivalità tra Firenze e Siena.

Si narra che le due città, da sempre in guerra per chi possedeva questo prezioso angolo di Toscana, entrambe stanche di sanguinose battaglie, decisero di dirimere la questione con un unico arbitrato. La definizione del confine fu infatti affidata a un processo tra due cavalieri, uno con i colori di Firenze e l’altro dalla parte di Siena. Il confine doveva essere fissato nel punto in cui i due cavalieri si incontravano dopo aver lasciato le rispettive città all’alba, al canto del gallo. Siena allevò per l’occasione un delizioso gallo bianco, che divenne presto molto grande a causa dell’eccessiva alimentazione. I fiorentini, invece, scelsero un gallo nero e lo tennero così vicino al digiuno che nel giorno predestinato avrebbe cominciato a cantare anche prima dell’alba.

Il giorno del processo, il gallo nero di Firenze, morendo di fame, cominciò a cantare ancor prima che sorgesse il sole, mentre quello bianco, a Siena, dormiva ancora, pieno com’era. Il cavaliere fiorentino, ricevuto il segnale, si mise subito al galoppo, mentre il suo omologo senese dovette attendere ancora molto prima che il gallo decidesse di cantare: il risultato del pacifico duello fu che due cavalieri si incontrarono a Fonterutoli, a pochi chilometri dalle porte di Siena, e così la Repubblica Fiorentina riuscì ad annettere l’intero Chianti. Se questa potrebbe essere solo una leggenda, è un dato di fatto che il profilo del Gallo Nero fosse l’emblema della storica Lega del Chianti, che governa queste terre dal XIII secolo. Il pittore Giorgio Vasari ha raffigurato, sul soffitto del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze, il Gallo Nero come allegoria del Chianti, e il Consorzio ha scelto questo antico simbolo settecentesco a garanzia di i suoi vini.